Giullarata funebre di e con Giulio Cavalli
testo di Giulio Cavalli
musiche originali al pianoforte Ivan Merlini
una produzione Teatro Aquilante Teatro della Cooperativa
«Io adesso almeno posso andare?»
Quando Moussa Diarra arriva in Paradiso, il cancello rimane chiuso. Davanti a lui trova un angelo burocrate, con le carte in mano e il verbale già compilato. Moussa, 26 anni, originario del Mali, è stato ucciso a Verona da tre colpi di pistola sparati da un agente della Polfer. Era disarmato. E anche nella morte, come nella vita, si ritrova a dover spiegare, giustificarsi, rispondere di accuse che non ha mai scelto.
Moussa in Paradiso è una giullarata funebre che mescola ironia tragica, denuncia civile e il linguaggio grottesco del teatro politico. Seguendo la tradizione di Dario Fo, lo spettacolo mette in scena il meccanismo perfetto con cui si rovescia la verità: le vittime diventano colpevoli, le responsabilità si dissolvono, la morte si trasforma in un semplice atto amministrativo.
La storia di Moussa è quella di milioni di invisibili che attraversano confini, burocrazie, silenzi e respingimenti. È il racconto di un’Europa che, mentre si proclama paladina dei diritti, costruisce frontiere sempre più invalicabili e tollera un razzismo istituzionale che si nasconde dietro le leggi, i decreti, i codici.
In scena si alternano il sarcasmo amaro e la lucidità documentata: le dichiarazioni ufficiali, i titoli di giornale, i comunicati delle Procure, i silenzi delle istituzioni diventano parte integrante della narrazione, fino a comporre un drammatico mosaico di responsabilità collettive.
Moussa in Paradiso non cerca sconti, non offre alibi, non addolcisce. È un atto di teatro civile che pone domande necessarie: chi decide il valore di una vita? Chi stabilisce chi ha il diritto di restare? Qual è oggi il confine tra legalità e violenza? E soprattutto: quanti Moussa dovranno ancora bussare al cancello prima che qualcuno apra?
